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Tessuto Adiposo Viscerale (VAT), Sottocutaneo (SAT) a Confronto

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È necessario sottolineare la differenza tra le seguenti terminologie che spesso si confondono come sinonimi:

  • LBM (lean body mass) massa magra più grasso essenziale e bruno.
  • FFM (free fat mass) massa magra con la totale privazione del grasso corporeo.

Il grasso essenziale è quello che bisogna preservare perché utile alle funzioni metaboliche -fisiologiche ed è maggiormente rappresentato nella donna (gravidanza, allattamento ecc).

Il Tessuto Adiposo Totale (TAT) si distingue in viscerale (VAT) e sottocutaneo (SAT) (quando si parla di TAT si fa riferimento al tessuto adiposo bianco (WAT)).

Il tessuto adiposo viscerale (VAT) dall’età di 12 anni è maggiormente rappresentato nell’uomo come conseguenza del differente profilo di espressione degli androgeni rispetto alla donna che tendenzialmente presenta una maggiora espressione di ormoni estrogeni e quindi una prevalenza di (SAT). Nella donna, tuttavia, con l’avvento della menopausa e della conseguente diminuzione del  profilo di espressione degli estrogeni, assistiamo ad un aumento del VAT.

Analizziamo le differenze anatomo - fisiologiche dei due profili tessutali.

Drenaggio venoso: il VAT presenta un drenaggio venoso diretto al circolo portale ed il SAT diretto al circolo sistemico. Questo comporta che i reflui metabolici del VAT siano soggetti ad un effetto di primo passaggio epatico a differenza di quelli del SAT. Questo spiega di come un eccesso di adiposità viscerale determini in prima battuta un’intossicazione epatica, un rallentamento delle capacità ossidative e un aumento di problematiche metaboliche.

Cellularità: Il VAT rispetto al SAT presenta un volume della cellula adiposa maggiore e questo vede come conseguenza una maggiore predisposizione allo sviluppo di infiammazione in virtù della maggiore compressione che reca nella matrice connettivale in cui è immersa.

Localizzazione e fisiologia metabolica: Il tessuto adiposo viscerale è localizzato a livello intraperitoneale ed extraperitoneale. Quello intraperitoneale si localizza a livello della borsa omentale e nel mesentere. Quello extraperitoneale a livello degli organi interni (fegato e muscolo). Presenta più enzimi che convertono il cortisone in cortisolo (attenzione ai sovradosaggi farmacologici di esso), è più sensibile all’azione delle catecolammine per una maggiore densità recettoriale dei recettori B adrenergici. Questo ne determina un maggior turnover lipidico ed una maggiore responsività agli stimoli dimagranti (attività fisica e digiuno) con un conseguente maggiore effetto lipolitico. Se in eccesso è associato ad una maggiore deposizione ectopica di grasso (fegato-pancreas e muscolo). A livello epatico come conseguenza abbiamo lo sviluppo della NASH (steatosi epatica non alcolica), processo reversibile, mentre diventa irreversibile se evolve in un quadro infiammatorio cirrotico TNF alpha dipendente. A livello pancreatico, una deposizione ectopica di grasso, riduce la funzionalità delle cellule B predisponendo il soggetto a diabete di tipo 2. A livello muscolare predispone ad una condizione di insulino-resistenza, essendone un importante predittore, considerando l’importanza del muscolo nel “tamponare” l’eccesso di glucosio nel sangue e di come sia dotato di una notevole densità recettoriale di GLUT 4 fondamentali per la sensibilità allo stimolo dell’insulina. Da distinguere con l’adattamento che si riscontra negli atleti di endurance dove si riscontrano gocce lipidiche a ridosso dei mitocondri, pronte per essere utilizzate a fini energetici.

Il tessuto adiposo sottocutaneo si localizza principalmente a livello addominale nell’uomo ed a livello gluteo femorale nella donna. Presenta una minore responsività agli stimoli lipolitici per una ridotta densità di B recettori ma di contro è maggiormente sensibile agli stimoli dell’insulina e quindi è più facile “infarcirlo” di grasso a seguito di un eccesso calorico. Il SAT predispone a problematiche di natura circolatoria individuandone come principale complicanza la cellulite. La cellulite è l’evoluzione peggiorativa dell’adiposità distrettuale localizzata, caratterizzata da un aumento di volume delle cellule adipose nell’area di interesse. Questo incremento volumetrico crea una compressione vascolare e connettivale locale che porta ad un peggioramento della circolazione locale. Le fibre elastiche si dissociano determinando una riorganizzazione delle fibre reticolari che intrappolano le scorie metaboliche in virtù della stasi circolatoria che si è verificata. Questo crea una condizione infiammatoria locale e una ritenzione di liquidi che prende il nome di pannicolopatia edemo fibro sclerotica (cellulite), caratterizzata da cellule lipidiche di ridotte dimensioni rispetto a quelle dell’adiposità distrettuale localizzata (in virtù del processo di necrosi delle cellule, a spiegare il processo infiammatorio caratterizzante la cellulite). Il SAT è inoltre molto sensibile ai prodotti di glicazione avanzata (AGE) che recano alle strutture sotto-dermali una certa rigidità e fragilità. Gli AGE si trovano soprattutto nelle fritture, nei cibi cotti alla brace, nelle bevande zuccherate e prodotti zuccherati in generale nonché industriali e cibi raffinati.

Il SAT addominale presenta delle caratteristiche intermedie tra SAT gluteo femorale e VAT.

Sergio Rocco, Il manuale pratico della composizione corporea – rilevazione, stima e interpretazione. De Mattia, S. Busin, M. Levi Micheli, V. Tortora e C. Pecorella, SNS ed. 2016. 

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Dr. Marco Toninelli

Dottore in scienze motorie
Biologo Nutrizionista
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