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Squilibri del Sistema Nervoso Autonomo ed influenzale a livello Gastrointestinale

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La comprensione e la corretta gestione della regolazione neurovegetativa (simpatica e parasimpatica) e della regolazione metabolica (anabolismo e catabolismo) sono essenziali dal punto di vista di un approccio preventivo. Lo squilibrio funzionale di organi e apparati, dovuto a una non corretta gestione della regolazione neurovegetativa, determina processi patologici degenerativi e/o infiammatori. Nel corso di uno stato patologico in atto invece, un corretto bilanciamento neurovegetativo, è importante per consentire agli organi e apparati funzionanti di sfruttare al meglio le loro risorse arginando la disfunzione indotta dagli organi e apparati disfunzionali.

I fattori che possono “minare” l’equilibrio del sistema neurovegetativo sono definiti “stressor” e fra questi si distinguono:

  • Stressor endogeni;
  • Stressor esogeni;

Quelli endogeni sono soggettivi e sono dovuti all’esperienza e al vissuto di ogni singolo individuo. Ne sono esempi: l’ansia, i problemi affettivi, i conflitti emotivi di qualsiasi genere, i problemi socio-economici. Possono anche trarre origine dai processi catabolici determinanti un accumulo di scorie metaboliche principalmente nella matrice extracellulare.

Quelli esogeni invece derivano dall’ambiente e possono essere rappresentati da alimenti, sostanze tossiche, batteri, virus e farmaci.

I fattori di stress, in relazione all’ intensità, durata e frequenza, inducono una alterazione degli equilibri neurovegetativi chiamata “sindrome generale di adattamento”che viene suddivisa nelle seguenti fasi: allarme, resistenza ed esaurimento. Se alla resistenza vi è un recupero, si passa alla fase di convalescenza per ritornare al ritmo fisiologico. Se il fattore di stress  perdura nel tempo fino a diventare cronico si incorrerà in una fase di esaurimento con successivo blocco della capacità di regolazione e della reattività.

Da notare come gli equilibri metabolici siano funzione di quelli neurovegetativi, e ogni fase della sindrome generale di adattamento si caratterizza di un’espressione peculiare di un sistema con la relativa prevalenza ormonale, come di seguito descritto:

  • Nella fase di allarme l’ormone prevalente è l’adrenalina che attiva il sistema nervoso simpatico determinando una condizione catabolica;
  • Nella fase di resistenza sarà il cortisolo l’ormone dominante e continua a prevalere una condizione catabolica con prevalenza simpatica;
  • Nella fase di convalescenza si ritornerà all’equilibrio metabolico e neurovegetativo con un recupero trofico determinato da una ripresa del parasimpatico e quindi alla prevalenza anabolica (condizione funzionale di attivazione parasimpatica);
  • Nella fase di esaurimento, determinata dal perdurare dello stimolo, il sistema esaurirà la sua capacità di produzione ormonale e quindi, perdendo la reattività (la capacità di reagire allo stimolo), andrà in contro ad alterazioni morfologiche e strutturali (atrofia della mucosa gastrica, delle ghiandole,  sarcopenia, osteoporosi ecc..). Questa fase si caratterizza da una marcata e disfunzionale attivazione del sistema nervoso parasimpatico.

Il sistema nervoso simpatico funzionalmente si attiva per fronteggiare le situazioni di emergenza determinando una mobilizzazione delle riserve energetico/funzionali (fase di allarme e di resistenza). I processi di disintossicazione saranno quindi limitati e così il recupero trofico dell’organismo; in questo contesto la matrice extracellulare accumulerà scorie metaboliche determinando una condizione di acidosi metabolica più o meno accentuata in relazione all’entità (intensità, durata e frequenza) del fattore di stress.

Il sistema nervoso parasimpatico promuove invece le attività associate alla conservazione e al ripristino delle riserve dell’organismo (anabolismo, alcalosi metabolica), nella condizione funzionale. In caso di eccesso di attivazione (fase di esaurimento) questa prevalenza è caratterizzata da infiammazione, ritenzione di liquidi generale e/ dell’organo interessato.

Gli squilibri del sistema nervoso autonomo comprendono:

  • Eccesso simpaticotonico;
  • Eccesso parasimpaticotonico;

L’eccesso simpaticotonico si caratterizza dalle seguenti condizioni metaboliche:

catabolismo; acidosi metabolica; vasocostrizione e tendenza verso erosioni, ulcerazioni e atrofie delle mucose; ipereccitabilità con tendenza verso ansie, fobie, manie, nevrosi, disturbi psichici; iperattività immunitaria, allergie; intossicazione della matrice extracellulare con cataboliti; squilibri ormonali con prevalenza delle ghiandole surrenali, sessuali e tiroide;

Nutrizione e alimentazione consigliata:

Si consiglia la riduzione dei carboidrati raffinati a favore di quelli complessi; l’eliminazione delle bibite eccitanti e degli zuccheri semplici; il consumo degli alimenti ad azione anabolizzante facili da digerire (carne bianca, pesce magro, latticini magri, albumi d’uovo ecc..); l’assunzione di un’adeguata quantità di acqua, con il consumo di una modica quantità di frutta e verdura.

Integrazione consigliata: fototerapici adattogeni; amminoacidi; drenanti del connettivo; enzimi digestivi; minerali; prebiotici e probiotici (per la conseguente disfunzione intestinale).

L’eccesso parasimpaticotonico si rileva nel caso di fattori di stress protratti nel tempo e/o brevi ma di elevata intensità che riconducono l’organismo nella fase di esaurimento. Si caratterizza da un esaurimento delle riserve di ormoni catabolici e quindi di inibizione del simpaticotono. In questa situazione si consumano ormoni anabolici e la matrice extracellulare passa in una fase di “gelificazione”.

Nutrizione e alimentazione consigliata: Si consiglia il consumo di amidi a colazione; l’aumento del consumo di eccitanti e zuccheri semplici; la riduzione del consumo di alimenti ad azione anabolizzante (proteine, grassi saturi ecc); l’assunzione di un’adeguata quantità di acqua, con il consumo di una modica quantità di frutta e verdura.

La sindrome di adattamento generale vede quindi il susseguirsi di una condizione iniziale di eccesso simpaticotonica succeduta da parasimpaticotonia. Inizialmente è in atto una condizione di degenerazione catabolica mentre nella fase terminale una degenerazione infiammatoria.

Il sistema nervoso simpatico (attivo normalmente solo nelle condizioni di emergenza) tende a inibire i processi digestivi, al contrario il parasimpatico, attraverso il nervo vago, tende a favorirli. Le abitudini della società moderna, che portano a un eccesso simpaticotonico, determinano dei sintomi gastroenterici come inappetenza durante o dopo il pasto associata anche a difficoltà digestive, senso di peso allo stomaco, eruttazioni, reflusso per tardivo svuotamento gastrico, ipoacidità durante il pasto con iperacidità reattiva, flatulenza, sonnolenza, dolore epigastrico, nausea e stipsi. Questi sintomi possono essere confusi con una gastrite ma sono invece correlati alla mancata regolazione funzionale del sistema nervoso autonomo. Questa condizione di eccesso simpaticotonico determina ridotte secrezioni acide, ormonali ed enzimatiche, calo della motilità gastro-intestinale e aumento dell’assorbimento di acqua e ioni a livello dell’intestino crasso, con il risultato di rallentare i processi digestivi e di predisporre il paziente ad una condizione di stipsi. Si potrebbe determinare dopo il pasto una condizione di iperacidità riflessa generando reflusso acido e pirosi. Un eccesso parasimpaticotonico, oltre alle sopra citate sintomatologie, potrebbe predisporre ad una condizione di diarrea transitoria. Per ridurre questi sintomi occorre istruire il paziente su come regolare l’equilibrio tra simpaticotonia e vagotonia.

Utile per esempio preparasi al pasto con un’adeguata respirazione e pratiche di meditazione; educare il paziente ad una corretta gestione dell’utilizzo dei cellulari ed altri dispositivi mobili (allontanandoli il più possibile durante i pasti ed il sonno); istruirli, con l’ausilio di una/o psicologo, alla pratica della “mind full eating” ed a una corretta gestione dello stress. Il nutrizionista potrà inoltre consigliare dei fitoterapici con funzione “adattogena” modulando positivamente il sistema nervoso simpatico. Sono assolutamente da evitare farmaci pro cinetici che favoriscono lo svuotamento gastrico perché possono avere ripercussioni sull’assorbimento degli alimenti e sul benessere intestinale.

M. Spattini, E. Bevacqua, “Guida alla medicina funzionale, la medicina del domani”, cap.4, edra, ed. settembre 2019.

Bottaccioli F., Bottaccioli AG. Psiconeuroendocrinoimmunologia e scienza della cura integrata. Il manuale.Milano: Edra;2017;

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Lezioni di Medicina Funzionale Regolatoria – Scuola SIMF.

Selye H. Stress in Health and Disease. Butterworth-Heinemann;1976.

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Dr. Marco Toninelli

Dottore in scienze motorie
Biologo Nutrizionista
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